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552 MR - Autunno

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2014 23:56
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28/02/2014 22:25

Rjanik risponde alla richesta di Eldric, dicendo: "I tre Grandi Jarl sono persone molto diverse fra loro, ma ciascuno di essi è un capo affermato e riconosciuto. Kjessen, che certamente non ha l'acume del suo vicino Dherg Wir, è un uomo forte, che si è guadagnato il rispetto della sua gente e degli altri clan del paese in quanto guerriero valoroso ed infaticabile, specialmente qualche anno fa, visto che comincia a sentire il peso del tempo che passa. Godeva di grandi onori presso la corte di Bervinig, di cui ha comandato le truppe per circa quindici anni; forse per questo, si è sentito all'altezza di chiedere al re la mani di sua figlia, quando questa era ancora una ragazzina, ed il rifiuto del sovrano lo ha ferito profondamente nell'orgoglio, facendone uno dei più fieri oppositori della corona, specialmente quando il trono ha cominciato vacillare. Dherg Wir è di tutt'altra pasta e, perdonami se lo dico, credo potrebbe essere un buon re per l'Haskapa: è molto amato dai suoi e, grazie alle imprese ardimentose, da molti è considerato un eroe, non solo fra i clan minori delle sue terre, ma anche in molte altre zone del paese. Ma non è solo coraggioso: è un uomo intelligente e duro, che guida con fermezza e decisione le tribù delle regioni occidentali. Quanto a Thaenjra, beh, l'hai conosciuta: nonostante il suo clan sia uno dei più poveri del paese, ella esprime in pieno tutta la fierezza della sua gente, capace di grandi sacrifici e difficile da piegare.

Tra i tre non c'è mai stata una grande amicizia, ma sembra che ora - non so come - Kjessen abbia convinto gli altri due a sostenerlo nella battaglia per la conquista del trono".

Eldric e l'Arcidruido rimangono a chiacchierare ancora una mezzora, per poi accomiatarsi, quando Rjanik viene chiamato da alcuni paesani per dirimere una qualche questione di confini e raccolti.

552 MR, Sehnir, 11º giorno

Davanti ad un fuoco scoppiettante, Eldirc ascolta il resoconto di Roald, tornato dal viaggio per cercare di contattare i Firbolg, il misterioso e schivo clan di giganti che vaga tra le colline di Dvasviik e Helkstraad. L'uomo racconta di aver cercato per diversi giorni di entrare in contatto con i giganti, una volta individuate alcune tracce del loro passaggio, percorrendo quelle aspre contrade con la sensazione di essere osservato, ma senza riuscire a vedere nessuno, finchè una sera, improvvisamente, due Filborg hanno incrociato il sentiero del suo gruppo. "Non avevo mai visto nulla del genere, maestà! Sono alti come due uomini ed hanno una forza mostruosa: uno di loro teneva in mano una scure alta come me, con la stessa facilità con cui io potrei maneggiare un cucchiaio! I miei ragazzi erano bianchi come spettri e a qualcuno sono tremate le ginocchia ... Ho provato a chiedere di parlare con il loro capo, ma ci hanno solo detto di andarcene. Non ho potuto fare altro ..."

552 MR, Sehnir, 15º giorno

Dopo oltre un mese di lontananza, Eldric abbraccia calorosamente la moglie, quando Elke, con in braccio il piccolo avvolto in una calda pelliccia, scende dal massiccio carro sul quale ha affrontato il non agevole viaggio da Leivika a Odemark. La donna, ancora appesantita dal parto, ma sempre bella, restituisce l'abbraccio al marito, che poi la conduce all'interno del Cervo Nero, dove la famiglia reale risiederà in attesa del Consiglio. Per una buona mezzora l'uomo si fa raccontare dalla moglie del viaggio, cullando beato il piccolo, che dorme serenamente tra le braccia del padre.

Dopo che Elke si è fatta un bel bagno caldo e ha allattato Melnir, i due rimangono soli a parlare, mentre Shela, un'abbondante nutrice, si occupa del bambino. Elke è sempre più accigliata man mano che Eldric le illustra la situazione del regno, raccontandole del suoo tentativo di ottenere una mediazione con Thaenjra, dell'incontro avuto con Rjanik e dell'umore dei tre Jarl che si dicono favorevoli alla causa della moglie.

"Quei tre vogliono togliermi ciò che è mio di diritto! Me lo sarei aspettato da Kjessen, perfino da Dherg Wir, ma credevo di poter contare su Thaenjra, magari non nel suo sostegno, ma almeno in un atteggiamento neutrale! Da quello che mi dici, sembra che Kjessen sia riuscito a convincere gli altri due ad appoggiarlo ... maledizione!", impreca a denti stretti la donna, dimostrando di non aver perso la consueta grinta. "Vedremo cosa succede al Consiglio: ho intenzione di metterli all'angolo! Se pensano che la maternità mi abbia rammollito, avranno un'amara sorpresa!" Sfogatasi, Elke rimane in silenzio per qualche istante, poi, con un sorriso mesto, domanda al marito: "Tu sei stato qui nell'ultimo mese ed io, pur essendo cresciuta in queste terre, vi manco da troppi anni ... sono quasi una forestiera ... cosa mi consigli di fare?".

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